(ex captivitate salus)
Se prendi per la via del manicomio – adesso,
dopo quarant’anni –
se cammini lungo il viale, oltre le altalene,
oltre i grappoli di vecchi bradi
o conservati in scatole di pietra,
se continui puoi sentirle,
le voci degli assenti, di chi vive sulla soglia
e grida e piange e smania –
puoi sentirli, i versi disarticolati
che vorrebbero e non sanno
dire né chiamare.
————————— I suoni si affastellano,
i semivivi ereditano i versi dei perduti,
di chi è passato, calcano le insanie antiche.
L’aria è ferma, non così la storia.
(© Daniele Gigli – Condivisione autorizzata a fini non commerciali citando la fonte)