La carne – Appunti sparsi

1. La carne è un bene necessario – il bene necessario. È la sola via d’accesso allo spirito, la sola via di ritorno da quell’esilio da noi che viviamo dal primo istante.
2. È così perché è data – ci è affidata, non donata – per custodirla, perché è materia che viene dall’oltre-materia.
3. L’oltre-materia deve avere un’intelligenza e una volontà, sennò sarebbe anch’esso materia. Deve avere una diversa natura: per convergenza di intuizioni, questa intelligenza e questa volontà possiamo chiamarle «dio».
4. La carne – la materia – punta alla redenzione ed è sua alleata. Si può non ammetterlo, o ammetterlo senza riuscire a credervi. Ma senza redenzione della materia non c’è resurrezione dei corpi. E senza resurrezione dei corpi non c’è habeas corpus.
5. Senza resurrezione dei corpi, senza un dio che crei e consegni la materia allo spirito e condizioni lo spirito alla materia, la carne diventa disponibile. E se diventa disponibile, è naturale che questa disponibilità sia in possesso del più forte, della forma che di epoca in epoca, di civiltà in civiltà, di comunità in comunità assume il potere.
6. Il possesso della carne è la via al possesso dello spirito. Perciò da sempre il potere sfibra i corpi per coartare le menti e sfibra le menti per indebolire i corpi.
7. La salvezza e la libertà assoluta della carne stanno nella loro assoluta dipendenza da un unico principio, che è divino e non umano. Nessuno può legittimamente disporre di nessuno, nemmeno di se stesso.
8. La carne è la pietà. Senza carne, la pietà non esiste. Senza pietà, la civiltà non sorge né vive.
9. La nostra epoca non sta morendo di troppo materialismo, ma di troppo poco. La mente senza materia è un gioco di proiezioni illusorie. «Non rinnegate il corpo».

(© Daniele Gigli – Condivisione autorizzata a fini non commerciali citando la fonte)