Dalla nostra vergogna

Un altro frammento da Assassinio nella cattedrale (1935) di T.S. Eliot. Ancora il coro, stavolta dalla II parte, subito prima del martirio di Thomas Becket.

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Li ho fiutati, i porta-morte,
__________e adesso è tardi
per l’azione e presto, troppo, per la contrizione.
Niente possiamo ormai, se non lo svenimento vergognoso
di chi acconsente a un’altra umiliazione –
e io ho acconsentito, Signor Arcivescovo,
__________sì, ho acconsentito.
Io strappata, sottomessa, violentata,
unita alla carne spirituale della natura,
posseduta dalle forze animali dello
__________spirito.
Dominata dalla lussuria dell’autodistruzione,
dall’assoluta, estrema morte
__________dello spirito,
dall’estasi finale dello scempio e dell’infamia,
Signor Arcivescovo, Tommaso Arcivescovo
__________prega, perdona, perdona
__________per noi che possiamo pregare per te
__________dalla nostra vergogna.

(© Daniele Gigli, 2022 per la traduzione – Condivisione autorizzata a fini non commerciali citando la fonte)