Il chirurgo ha le mani sporche di sangue, la sua cura è compassione. La nostra sola salute è nella malattia, nella memoria dell’infermiera morente che sola ci ricorda della nostra natura mancante, di una mancanza che se anche sembra malattia è invece sentiero di cura, di guarigione. Qualche verso da T.S. Eliot, East Coker (1940), parte IV, 147-156.
__________________
Il chirurgo ferito muove il ferro
che esamina la parte infetta e sotto
le mani insanguinate percepiamo
l’acuta compassione e l’arte
che cura e scioglie della febbre il nodo.
Sola salute a noi è la malattia
se muore l’infermiera e le obbediamo,
lei che non si dà cura di piacerci
ma ci ricorda la maledizione di noi e d’Adamo
e che per guarire, la nostra malattia ha da peggiorare.
(© Daniele Gigli, 2022 per la traduzione – Condivisione autorizzata a fini non commerciali citando la fonte)