Che cosa si possa trasferire da una lingua a un’altra, da un sistema di immagini e di pensiero a un altro, è questione antica quanto la lingua, l’uomo e la poesia – questione tanto più grave quando si tratta di tradurre versi.
Per ciò che mi consta, in anni di esercizio ho maturato una concezione della traduzione in versi come una necessaria interpretazione, una critica del testo in atto. E così, spingendomi lungo questa concezione, da qualche anno più che a traduzioni più fedeli mi dedico a esecuzioni più spinte, che quasi dimenticano il testo originale tentando di traslarne e rappresentarne nucleo tematico e immagini in lingua e forma attuali. Qualcosa di diverso anche da un’imitazione, di più simile forse a ciò che in musica leggera si chiama cover.
Qui alcuni dei tentativi più riusciti o interessanti.
Auden, Sext – Parte I
Thomas, La forza che attraverso il verde fuso…
Pound, Canto XLV – Con usura
Goethe, Odi all’amico
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